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La copertina dell'edizione originale Scutella |
G: Chi è Ziyi o cosa è Ziyi? E’ umano? Alieno? Animale? Questa è la prima domanda che ci viene in mente leggendo l’opera di Jurg e Jean-Luc Cornette. Entrambe nati in Belgio tra gli anni ’60 e ’70, disegnatore, illustratore e tatuatore l’uno - Jurg -, sceneggiatore e disegnatore l’altro - Cornette -, si ritrovano assieme in quest’opera dai toni apocalittici e pessimistici. Una metafora della condizione umana che si snoda lungo le 137 pagine del volume, una continua riflessione sulla nostra società.
Chi è Ziyi allora? Umanoide dagli occhioni dolci, in grado di provare emozioni, in grado di capire quanta sofferenza lo circonda, siamo noi tutti Ziyi? Nelle intenzioni degli autori quell’esserino rappresenta l’essere umano quando si sofferma a riflettere sullo stat della nostra società?
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Qualcuno trova Ziyi in uno scantinato |
W: Ziyi è tutto quello che vogliamo noi lettori, è un’opera che si presta a mille letture. Sono due occhioni impauriti che si affacciano nel buio, con una sequenza iniziale che sembra una rivisitazione in chiave allegorica di un parto, di una venuta alla luce. La storia di Ziyi si snoda attraverso 16 parti o capitoli senza alcun tipo di dialogo. Solo disegni, nudi e crudi disegni che raccontano in gran parte di sofferenza e malignità, con rari e brevi accenni di speranza. Ziyi viene rapito da due esseri umani malvagi e, trascinato fuori dalla gabbia in cui era rinchiuso, viene legato e gettato in un mondo esterno dove la malvagità gioca la parte del leone. Una malvagità variegata che passa dalla brutalità degli uomini alla crudeltà del caso e della natura. Una malvagità fatta di guerra e di città devastate, di corpi abbandonati in strada e di cani randagi e famelici. Ma Ziyi non si arrende, sembra vagare inesorabilmente in cerca di qualcosa di positivo, e la sua continua ricerca viene alla fine premiata dall’incontro con una bambina, il primo essere vivente che è in grado di provare empatia nei suoi confronti. Da qui in avanti e fino alla fine tutto sarà improntato ad una costante ricerca dei momenti felici vissuti con la bambina, tra alti e bassi, tra nuove minacce e piccoli sollievi. Purtroppo la storia di Ziyi non è di quelle che puntano tutto sul lieto fine. Jurg e Cornette hanno dipinto un quadro della realtà decisamente cupo, in cui l’unica punto fermo è la sicurezza della gabbia che ci rinchiude nel buio delle nostre case, fuori ogni cosa è cattiva e spietata, vuoi perché l’uomo l’ha rovinata o semplicemente perché la morte accompagna costantemente la condizione di ogni essere vivente.
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La felicità a volte sta nel volo di una farfalla... |
T: Ziyi è un bianco e nero semplice, ben dettagliato ma dal tratto pulito, una storia che si adatta e si inquadra nello schema a sei quadri per pagina e non lo abbandona mai. Solo le copertine dei capitoli si scostano da questa impostazione preferendo una piccola illustrazione nell’angolo basso di destra su una pagina completamente bianca, senza scritte ne altre indicazioni, solo come elementi alchemici, ingredienti, dettagli di questa storia così misteriosa.
L’alternanza tra ambienti al chiuso e ambienti all’aperto e tra scene notturne e scene diurne rende gradevole ed equilibrato il passaggio da vignette con preponderanza di nero a vignette con preponderanza di bianco, fatto che movimenta un poco il ritmo di “lettura”, tra l’altro velocissimo data l’assenza dei dialoghi. Non so per quale motivo, ma la sensazione che mi hanno lasciato le ambientazioni è di una storia ambientata nei balcani, seppure lo stile degli edifici nella città distrutta dalla guerra ricorda molto quelli nord europei, probabilmente belgi data l’origine degli autori. Ci sono piaciute molto le tavole ambientate nella natura, quelle con l’orso e quelle con i cerbiatti, un pochino meno invece quelle ambientate negli interni della casa verso la fine, troppo scarne, troppo abbozzate. L’atmosfera della città, per quanto angosciante, è resa molto bene e, purtroppo, richiama fin troppo bene alla memoria le scene e le immagini di guerra che ogni giorno riempiono i nostri telegiornali.
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...o nel bere le lacrime di una bambina |
G: Perché leggere, o sarebbe meglio dire, vedere, una storia come Ziyi, se come abbiamo detto è così densa di crudeltà? Beh, crediamo che l’opera di Jurg e Cornette si inserisca di prepotenza nel filone dei fumetti di critica sociale e che la scelta di non utilizzare dialoghi la renda comprensibile ed interpretabile da tutti. Chiaramente ognuno potrà cercare e trovare la propria chiave di lettura, chi in un senso più positivo chi in un senso più negativo. La bellezza di quest'opera è anche quella di aver lasciato uno spazio molto ampio all'interpretazione del lettore, non precludendo davvero alcuna strada. Inoltre, soffermasi a riflettere sulla condizione in cui versa la nostra attuale società non può che essere un momento prezioso oltre che un vero e proprio dovere civico, anche se lo stimolo nasce da un semplice - seppur molto interessante - fumetto.
Ziyi è edito dalla piccola e giovane casa editrice Scutella Editions, nata nel 2009. Potete trovare il volume comodamente qui e dato che non ci sono elementi scritti non ci saranno difficoltà di nessun genere con la lingua.
Buona lettura!
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