Rapaci - Chi controlla i dominatori del mondo?

La copertina dell'edizione Rizzoli Lizard

G: Non credo che Jean Dufaux abbia bisogno di grandi presentazioni, è uno dei capisaldi della letteratura a fumetti di origine francofona, tradotta in ogni lingua, persino in italiano!



Una delle sequenze decisamente cinematografiche!
Tra i suoi capolavori più famosi troviamo “Croisade”, “Conquistador”, “Les enfants de la Salamandre”, “Giacomo C.”, “Jessica Blady”, “Murena”, “Djinn”, “Samba Bugatti” e tante, tante altre storie che attraversano ogni genere possibile e immaginabile, dal giallo al thriller, dal fumetto storico al fantasy. Come accennato in precedenza, l’arte di Dufaux è da sempre cara anche ai lettori italiani e molte delle sue opere sono state tradotte nella nostra lingua. 

E’ il caso di Rapaces, un fumetto di genere fantasy, pubblicato per la prima volta nel 2001 per Dargaud, una delle case editrici francesi più importanti.

Per Rapaces, Dufaux, si avvale del supporto di Enrico Marini, sia per i meravigliosi disegni, sia per la colorazione, mentre il maestro belga si occupa della sceneggiatura, dove chiaramente riesce a dare il meglio di sé. Dufaux nasce a Ninove, in Belgio, nel 1949 e i suoi primi interessi riguardano il mondo del cinema, fino al 1983 anno in cui si consacrerà definitivamente all’arte del fumetto; Marini invece è un autore di origine italiane, ma nato in Svizzera nel 1969. Il suo debutto ufficiale nel mondo del fumetto risale al 1987 anno in cui finalmente e su spinta di alcuni amici decide di partecipare ad un concorso per fumettisti inserito in uno dei tanti festival sparsi per l’Europa. Da quel momento in avanti la sua carriera sarà in costante ascesa e tra le sue opere non possiamo non ricordare le atmosfere western de “L’Etoile du Désert”, e altri piccoli capolavori come “Le Scorpion” e “Les Aigles De Rome”.

Atmosfere indiane...
W: Rapaces, grazie all’esperienza cinematografica di Dufaux, ha una struttura narrativa molto affascinante: all’inizio la storia sembra essere un complicato poliziesco e vede Lenore, uno dei personaggi principali, impegnata assieme al detective Spiaggi in un caso di omicidi seriali. Già la scena dell’ultimo crimine però lascia presagire che ci sia qualcosa di più complesso dietro la serie di morti inspiegabili. Innanzitutto l’inquietante messaggio “Il vostro regno è condannato” che ricorre in ogni posto dove abbia avuto luogo uno degli omicidi, poi le modalità: le vittime sono dissanguate e sembrano essere state uccise da uno spillone piantato dietro ad un orecchio, infine le scene del crimine sono quasi sempre chiuse dall’interno e non mostrano segni di effrazione di alcun tipo. Molto presto ci troviamo a fare la conoscenza di altri due personaggi attorno ai quali ruota la storia, un fratello e una sorella decisamente particolari, evidentemente sono loro due i killer responsabili di questa serie di morti inspiegabili. Lenore si trova catapultata in un mistero enorme, grazie all’aiuto del medico legale scoprirà che ogni vittima aveva una strana cisti dietro all’orecchio, proprio nello stesso punto dove viene infilato lo spillone. l’indagine si allarga e Lenore scoprirà che molte, moltissime delle persone che la circondano, il suo amante e il capo della polizia tanto per cominciare, hanno quello stesso segno caratteristico. La cisti è il marchio di una razza superiore, è il segno che contraddistingue i predatori di uomini che vivono nelle tenebre e a quanto pare fratello e sorella si stanno impegnando per eliminarli. Ecco che qui si svela la parte profonda della trama: molti secoli or sono, nel cuore della Spagna, il Nobile don Miguel Y Certa riunisce nella suo castello di Asparaguas, tutti i suoi simili.
Come in Blade Runner...
La loro razza è pronta per una svolta evolutiva senza pari, stanno imparando a sopravvivere nella luce, il sole non è più nocivo per loro, e Don Miguel propone a tutti di abbandonare le tenebre e di gettarsi alla conquista del mondo. L’impresa è semplice considerando che questi esseri sono praticamente immortali. Tutti accettano tranne Don Molina che, nonostante le minacce, rifiuta di tradire l’origine della sua specie. Dalla vendetta di Don Miguel riusciranno a salvarsi solo i due figli, un maschio e una femmina, di Don Molina: Drago e Camilla, decisi più che mai a vendicare la morte del padre.
Le strade di Lenore, di Drago, di Camilla e di Aznar Akeba, assoldato dagli esseri che governano il mondo per eliminare i figli di Don Molina, ben presto si incrociano segnando le fasi finali di questa storia che non risparmierà lunghi e dettagliati combattimenti al lettore. Ma c’è ancora tempo per un ultimo colpo di scena saggiamente orchestrato da Dufaux: mentre il destino dei pochi esseri umani sopravvissuti sembra ormai segnato a diventare quello di bestie conservate in uno zoo per evitarne l’estinzione, si scopre che le strade di Aznar Akeba e di Drago si sono già incrociate in passato e questo elemento può cambiare le carte in tavola in vista dello sconto finale. Forse per gli esseri umani esiste ancora una debole speranza, forse in effetti la maledizione scagliata da Don Molina contro i suoi pari è realmente efficace ed il loro regno è realmente condannato a finire…

Nell'antica Spagna
T: Se Dufaux è riuscito con Rapaces ad imbastire una trama tanto ambiziosa ed efficace, lo stesso possiamo dire del lavoro di Marini ai disegni e ai colori. I toni sono per lo più cupi durante tutta la storia che si svolge su quattro album, i disegni sono dettagli e precisi e rendono molto bene l’ambientazione dark di una New York in mano ai vampiri. Lo schema delle tavole e quanto mai vario, e passa da uno a nove elementi con estrema facilità e rapidità, in tutta la storia è abbastanza difficile trovare due pagine di seguito con lo stesso schema grafico. Le inquadrature strizzano l’occhio molto decisamente al mondo del cinema ed anzi stupisce che non se ne sia ancora tratta una trasposizione in film o in serie TV. Tra le tavole che ci sono piaciute di più ci sono sicuramente quelle ambientate all’interno del mattatoio con degli splendidi effetti di luce che si riflette sul pavimento lucido degli ambienti, tocchi veramente efficaci di Marini. Il flashback che mostra i funerali della madre di Aznar Akeba in India è decisamente molto incisivo e resta scolpito nella memoria visiva come ci è capitato poche altre volte nella nostra carriera di lettori. Anche le tavole in cui Vicky Lenore inseguendo il suo ex amante incontra Drago e Camilla sono molto ben realizzate, e ci sembra di notare una forte somiglianza con le scene finali di Blade Runner, girate sui tetti di una città decadente sotto una pioggia battente. Come in tutta l’opera di Dufaux la carica erotica dei personaggi protagonisti è altissima e Marini traduce in immagini i desideri del suo sceneggiatore veramente con successo. Come nella migliore tradizione riguardo i vampiri le scene di nudo e di sesso rappresentano una costante durante tutta la storia, sottolinenando inevitabilmente la carnalità di creature che si nutrono di sangue.

Umani come animali in uno zoo

G: Come dicevamo nell’introduzione a questo post molti lavori di Dufaux sono stati tradotti in italiano per la gioia dei lettori di casa. Rapaces non è da meno e ne esistono diverse edizioni più o meno facilmente reperibili sul mercato. L’ultima in ordine cronologico mentre scriviamo queste righe è di Panini Comics nella collezione 100% Panini, due albi che racchiudono i quattro dell’edizione originale francese uscita per Dargaud dal 1998 al 2003. Oltre agli albi originali in francese è uscito un fuori collana dal titolo “Je Reviendrai” che, ad essere onesti, non ha riscosso lo stesso successo della serie, forse perché non aggiungeva poi molto alla storia originale. Rapaces non è forse l’opera migliore di Dufaux, ma è una serie di albi di semplice lettura per qualche ora di piacevole evasione, e i disegni di Marini regalano sicuramente delle belle emozioni. Non è indispensabile da avere in biblioteca ma noi la consigliamo comunque per due motivi: appartiene alla sterminata produzione di un autore che acquisterà sempre più fama nel nostro paese e di cui speriamo di vedere tradotte sempre più opere ed è una testimonianza di come per Dufaux non ci sia alcuna difficolta a scrivere sceneggiature spaziando per i più disparati temi. In altre parole può essere una facile porta d’accesso per farvi conoscere questo sceneggiatore che saprà sicuramente rapirvi con la vastità delle sue creazioni!

Buona Lettura.

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