Un océan d'amour - Un oceano d'amore
La copertina dell'edizione Delcourt collana Mirage |
G: Signore e Signori sedete, prendetevi un'ora del vostro tempo e godete della vista di questo splendido capolavoro. Una storia di vecchi lupi di mare, naufragi, sardine e amore, tanto amore: un oceano di amore!
Ma prima di cominciare a raccontarvi i motivi che ci hanno fatto amare questo fumetto forse sarà il caso di spendere qualche parola sui suoi autori Wilfrid Lupano, nel ruolo di scenarista o meglio sceneggiatore, e Grégory Panaccione, nel ruolo di illustratore - disegnatore - e colorista.
Dei due, molto probabilmente, vi suonerà più famigliare il nome di Lupano: Panini Comics ha portato e tradotto in Italia la sua opera "Azimut" di cui sono usciti 4 volumi tra il 2012 e il 2018. Lupano nasce nel 1971 a Nantes - e questo potrebbe spiegare come mai si trovi così completamente a suo agio con questa storia oceanica -, studia lettere, poi filosofia, poi inglese. Ma è la sua grande passione per i giochi di ruolo a dargli l'esperienza necessaria - secondo lui - alla creazione di storie così ben concepite, talmente ben concepite da non aver bisogno di utilizzare le parole per essere raccontate.
Tra le sue opere tradotte in Italia troviamo anche "La scimmia di Hartlepool" - La singe de Hartlepool - edito in Italia da Tunuè che, dobbiamo ammettere, ha attirato la nostra attenzione.
Grégory Panaccione, invece, suonerà ai più come un nome nuovo, ma... ma non dovrebbe essere così: per dirne una si è occupato dello storyboard e del caracter design del film di animazione "Johan Padan a la descoverta delle Americhe", film tutto italiano al cui protagonista aveva donato la voce niente meno che il premio nobel Dario Fo. Panaccione nasce ad Antony, nei d'intorni di Parigi, nel 1968 e sembra si sia sempre occupato di fumetto e animazione. Tra le sue opere vi segnaliamo "Match" un fumetto muto che racconta lo svolgersi una partita di tennis e la serie "Chronosquad" pubblicata da Delcourt.
Insieme questi due autori riescono a dare vita ad una storia straordinaria.
Quasi l'alba, è ora di uscire a pesca |
W: Se qualcuno se lo stesse chiedendo, la risposta è sì: ultimamente ci siamo fatti un po' prendere la mano da questa questione dei fumetti senza parole e quando ne troviamo uno ce lo gustiamo fino in fondo, guardando e riguardando le pagine con grande piacere e ammirazione. Questo "Un oceano d'amore", poi, ci ha lasciato davvero a bocca aperta. Lupano riesce ad inserire molteplici livelli di lettura all'interno di un'unica storia e tutti senza scrivere una sola lettera - in verità ci sono alcune scritte all'interno del volume, ma appartengono tutte ad oggetti interni alla narrazione, non sono mai e poi mai dialoghi! -.
Come diceva G. nell'introduzione questa è una storia di lupi di mare, naufragi, sardine e amore. Condita con ecologia e politica. Una ricetta completa dalle note dolci.
La storia comincia una mattina all'alba e ci mostra la routine quotidiana dei due protagonisti: un vecchio tenero pescatore e la moglie. I due non sanno, però, che proprio quel giorno il destino ha in serbo delle grandi novità per la loro vita. Il vecchio esce in mare come tutti i giorni, il pranzo tanto odiato con sé: sardine in scatola. La giornata di pesca però non è delle migliori, l'oceano sembra aver esaurito le sue immense risorse, così il pescatore e il suo aiutante si concedono una tazza di caffè bollente aspettando di rientrare a riva. All'improvviso, nascosta da un banco di nebbia, si mostra la causa della crisi ittica: un gigantesco peschereccio per la pesca oceanica.
Usa il razzo di segnalazione, usalo! |
La comparsa della nave segna però anche il momento di svolta nella storia, rappresenta l'elemento critico che cambia la vita dei protagonisti. La piccola barca del pescatore resta intrappolata in una rete del gigantesco peschereccio, impossibilitata a liberarsi. Il vecchio decide quindi di mettere il suo aiutante su una scialuppa di salvataggio di spedirlo a riva in cerca di aiuto, mentre lui, da bravo capitano, resta sulla sua barca in attesa di sviluppi. Nel frattempo, la moglie, a terra, comincia a preoccuparsi per il marito che tarda a rientrare...
E così, di imprevisto in imprevisto, si dipana una storia dolcemente romantica, incentrata sulla ricerca del pescatore scomparso, una storia che vedrà la moglie impegnata in un mezzo giro del mondo, ma che le permetterà anche di sperimentare quelle piccole soddisfazioni che la vita domestica le aveva sottratto. Mentre il vecchio, impegnato nella lotta contro il mare, avrà più di un'occasione per riflettere sulle condizioni del mare e dei suoi abitanti - animali e umani -.
Non posso raccontarvi più di così senza svelarvi i bellissimi colpi di scena che la storia intrecciata da Lupano nasconde, vi dirò solo che le tanto odiate sardine in scatola aiuteranno il nostro vecchietto ad uscire da più di una situazione di grave imbarazzo! Alla fine le sardine si rivelano un fedele alleato.
In mezzo alla storia c'è spazio per molti richiami ecologisti: il popolo del mare e la plastica! |
T: Se la sceneggiatura scritta da Lupano è semplicemente perfetta, i disegni e i colori di Panaccione sono letteralmente magistrali. Sia per quanto riguarda la semplicità nel guidare il "lettore" attraverso la storia, sia per la bellezza dei disegni e, sopratutto, dei colori. Panaccione ricrea alla perfezione le atmosfere marinare nella prima parte del racconto, dal piccolo paesino portuale alle immense distese oceaniche.
Quello che ci ha sorpreso di più è stato sicuramente l'utilizzo delle luci, delle piccole luci. Anche la luce ambientale è gestita sapientemente, ma le piccole luci ci hanno fatto letteralmente impazzire: una tavola con una sigaretta accesa, per dire, ha rapito la nostra attenzione per cinque minuti buoni! E poi ci sono i fari nella luce crepuscolare, e i fari delle grandi navi nella notte oceanica.
E le tavole? Beh, sono tutte di altissima qualità e tecnica, ma tre in particolare ci sono rimaste nel cuore per la forza comunicativa dei loro disegni. La prima tavola e proprio all'inizio del racconto: il pescatore esce di casa per salire sulla sua piccola barca. Non è più notte e non è ancora giorno, la moglie resta sulla soglia di casa e lo saluta, lui si incammina accendendo una sigaretta - è la sigaretta di cui si parlava qui sopra, chiaramente! -. La seconda tavola, che in verità sono due, sono quelle che riguardano la pesca intensiva del peschereccio oceanico e gli stormi di gabbiani - vi lasciamo immaginare cosa succede a tirare fuori dall'acqua una enorme rete piena di pesci nelle vicinanze di un stormo di gabbiani... al confronto la mattanza vi sembrerà una scena pietosa -. La terza e ultima tavola è quella del flashback in stile madeleine alla Marcel Proust: un solo piccolo morso di una crêpes arrivata chissà come nel mezzo dell'oceano risveglia nel nostro vecchio pescatore una quantità spropositati di ricordi della cara moglie - e qui qualcuno ha anche versato una lacrimuccia, ma non diremo chi -.
Quello che ci ha sorpreso di più è stato sicuramente l'utilizzo delle luci, delle piccole luci. Anche la luce ambientale è gestita sapientemente, ma le piccole luci ci hanno fatto letteralmente impazzire: una tavola con una sigaretta accesa, per dire, ha rapito la nostra attenzione per cinque minuti buoni! E poi ci sono i fari nella luce crepuscolare, e i fari delle grandi navi nella notte oceanica.
E le tavole? Beh, sono tutte di altissima qualità e tecnica, ma tre in particolare ci sono rimaste nel cuore per la forza comunicativa dei loro disegni. La prima tavola e proprio all'inizio del racconto: il pescatore esce di casa per salire sulla sua piccola barca. Non è più notte e non è ancora giorno, la moglie resta sulla soglia di casa e lo saluta, lui si incammina accendendo una sigaretta - è la sigaretta di cui si parlava qui sopra, chiaramente! -. La seconda tavola, che in verità sono due, sono quelle che riguardano la pesca intensiva del peschereccio oceanico e gli stormi di gabbiani - vi lasciamo immaginare cosa succede a tirare fuori dall'acqua una enorme rete piena di pesci nelle vicinanze di un stormo di gabbiani... al confronto la mattanza vi sembrerà una scena pietosa -. La terza e ultima tavola è quella del flashback in stile madeleine alla Marcel Proust: un solo piccolo morso di una crêpes arrivata chissà come nel mezzo dell'oceano risveglia nel nostro vecchio pescatore una quantità spropositati di ricordi della cara moglie - e qui qualcuno ha anche versato una lacrimuccia, ma non diremo chi -.
Crepes o madeleine? Di sicuro sta per risvegliare un oceano di ricordi! |
Insomma, Panaccione disegna oltre 200 pagine senza mai perdere un colpa, senza nemmeno la minima caduta di stile, senza lasciare una tavola così... a metà, o meno curata delle altre. Grazie alla sapiente sceneggiatura di Lupano, il risultato finale è un complicato alternarsi di scene comiche e scene romantiche, ma di un romanticismo per nulla stucchevole, come solo sa esserlo quel romanticismo di due persone che si amano - e si sopportano - da decine e decine di anni.
G: Un fumetto prezioso, per i contenuti e per la forma con cui sono presentati, ottimo da regalare, adatto a tutti grandi e piccini. Di "Un oceano d'amore" abbiamo letto la bella edizione di ReNoir Comics, una piccola ma preziosa casa editrice di Milano. Il libro si può acquistare direttamente dal sito della casa editrice oppure si trova facilmente nelle maggiori librerie on-line - vedi La Feltrinelli o Amazon -. ReNoir pubblica in Italia anche le altre opere di Panaccione: "Match" e "Il mio amico Toby", quindi segnatevela anche per i futuri acquisti!
Il bellissimo, e simpatico, retro di copertina |
P.S.
Avevamo chiuso il pezzo, ma poi ci siamo ricordati di questa bellissima 4° di copertina in cui Lupano e Panaccione giocano con il lettore e gli spiegano gli ingredienti contenuti in questo volume. Allora vi abbiamo inserito anche quest'ultima immagine per convincervi, se non ancora non l'abbiamo fatto, che stiamo parlando di un gran libro!
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