S.E.N.S. - Senso

La copertina dell'edizione Delcourt

G: Capita a volte di trovarsi di fronte ad un'opera così inaspettata da lasciare quasi spaesati! Ci era già capitato con Ziyi, ed ora ci ricapita, ma in maniera totalmente diversa con questo gran fumetto.
"S.E.N.S." di Marc-Antoine Mathieu si presenta come un'opera filosofica al limite dell'onirico, una continua ricerca di un senso - nella vita? dell'esistenza? da seguire? di marcia? un sesto senso? - metafisico che è prima di tutto capacità di visione e di astrazione e in secondo luogo ricerca dentro noi stessi.

Marc-Antoine Mathieu nasce nel 1959 ad Antony - come Gregory Panaccione, il disegnatore di "Un ocean d'amour"... forse il comune di Antony ci nasconde qualcosa... -, è disegnatore e sceneggiatore delle sue opere, un artista a tutto tondo. Famoso in Francia per la serie "Julius Corentin Acquefacques, prisonnier des rêves" e per "Les Sous-sols du Révolu - Extraits du journal d'un expert", in Italia è praticamente sconosciuto, e questo è un grande peccato principalmente per due motivi! Il primo è che Marc-Antoine Mathieu è uno sperimentatore con i fiocchi, uno sperimentatore nel vero senso della parola. Per lui il libro stesso come oggetto è una tavola su cui provare - e far provare - nuove esperienze. Il secondo motivo è che molte delle sue opere, in particolare le ultime, sono fumetti muti che quindi non avrebbero nessuna difficoltà di traduzione o comprensione, così come sono, anche nel mercato italiano. Un mercato che, detto fra di noi, se negli ultimi anni ha scoperto - riscoperto? - il fumetto d'autore, ha ancora molta strada davanti, sopratutto per quanto riguarda le tematiche affrontate o la volontà degli autori di provare qualcosa di diverso.
Mathieu grazie al suo tratto decisamente pulito riesce a donare un senso di astrazione ed immersione che, come ci racconterà T. più avanti è abbastanza raro ritrovare in altri autori.

A volte basta aspettare che cada una freccia per indicarci la via...


W: Che dire circa questo "S.E.N.S."? Non è semplice descrivere la trama di quest'opera, possiamo dire tranquillamente che ogni lettore è incaricato di ricercare una sua trama o un suo senso - giocando con tema e titolo che l'autore ha scelto per la sua opera -. Vi darò allora qualche semplice considerazione su quello che ci ho visto io, che ci abbiamo visto noi tre. S.E.N.S. comincia con una bellissima tavola nera e piano piano lo zoom ci fa letteralmente entrare dentro la storia. Una freccia bianca compare piano piano nel nero dello sfondo, si trasforma in un buco della serratura, un uomo ci guarda attraverso, la porta si apre e comincia il suo viaggio. Un viaggio alla continua ricerca di una strada, di una via, di un senso - di marcia? - attraverso un paesaggio astratto e metafisico che si trasforma di continuo, grazie alle rapide zoomate in avanti di Mathieu. Quello che ci è piaciuto di più è che questa strada non è completamente definita, Marc-Antoine è straordinariamente bravo a darci l'impressione che la direzione sia "influenzata" dalle scelte del suo protagonista: una volta di fronte ad un gruppo di cartelli pieni di frecce in tutte le direzioni è l'attesa dell'uomo a fare in modo che una di queste cada indicandogli la direzione in un modo differente dalle altre; a volte è il punto di vista dell'uomo che modifica la percezione delle frecce; una volta ancora è inciampando in un sasso sulla via che viene scoperta l'ennesima deviazione al percorso. In un'altra tavola ancora, forse la più emblematica, è lo stesso camminare senza senso del protagonista a disegnare sul suolo una freccia con la nuova direzione. Mathieu imbastisce in quest'opera un raffinato gioco con il suo lettore, creando una lunga serie di allegorie sulla ricerca di un senso, un senso che ogni lettore può declinare come meglio preferisce: nell'esperienza del protagonista del fumetto, così come nella propria vita.

... a volte invece siamo noi stessi a disegnarci la strada...


Un'opera del genere può essere paragonata, senza pericolo di esagerare, alle più complesse opere di Kafka, pensiamo ad esempio a "Il processo", a quella sensazione di estraneamento, a quel non capire più chi realmente guida il destino del protagonista.
Ora, qualcuno vorrà sapere se alla fine dei conti una trama esiste realmente... a questa domanda la risposta più corretta è... se volete sì! Scherzi a parte, credo sia meglio dire che esiste una metafora attorno alla quale è costruita l'esperienza per il lettore, più che una vera e propria trama!

... a volte la strada attraversa via impervie e confuse...


T: Marc-Antoine Mathieu si merita pienamente il titolo di disegnatore metafisico! Come già anticipava G. il suo tratto è essenziale, le tavole pulitissime, cosa che si apprezza ancora di più dall'impianto grafico, articolato su una singola vignetta di grandi dimensioni per pagina. Il fumetto raggiunge così l'estremo della sua essenza: niente parole, un gioco sulla scala di grigi che si rifà chiaramente ai film in bianco e nero - bellissima la cura nell'illuminazione ambientale, con ad un certo punto un passaggio dal giorno alla notte, talmente ben fatto da essere completamente reale -, nessuna gabbia grafica. Guardando quest'opera si ha l'impressione di avere tra le mani quei blocchetti di carta che, nel secolo scorso, simulavano le animazioni: se da un punto di vista del significato il messaggio è paragonabile alle più famose opere filosofiche letterarie, dal punto di vista grafico i richiami al cinema sono molteplici: l'abbigliamento alla Humphrey Bogart, il continuo ricorrere con sapienza all'effetto zoom, che permette a Mathieu di calare il lettore sempre più dentro alla storia partendo da particolari insignificanti e il sapiente utilizzo dei punti di vista sono tutti artifici che strizzano l'occhio al mondo del grande schermo.

... a volte è attraverso oceani in burrasca...


Non possiamo come al solito indicarvi delle tavole che ci sono piaciute in maniera particolare, perché le singole tavole non sarebbero sufficienti. Vi indicherò allora delle sequenze di tavole che ci hanno colpito particolarmente: la prima è quando il protagonista, in mezzo ad un deserto completamente bianco inciampa su qualcosa e, scavando a mani nude, trova una gigantesca freccia. Una sequenza secondo me stupenda, anzi monumentale! La seconda sequenza è quella del cartello che mostra la direzione solo se guardato dal corretto punto di vista: è un gioco che ci piace sempre quello delle forme che assumono un senso solo nella giusta prospettiva e che ci ritroviamo sempre ad ammirare nei musei della scienza e della tecnica; ritrovarlo qui su un fumetto, reso in questa maniera, ci ha piacevolmente sorpreso! La terza ed ultima sequenza, ed in particolare l'ambientazione della sequenza, è quella della freccia galleggiante: in una tavola in particolare lo stile di Mathieu sembra richiamare i più fini illustratori giapponesi richiamando una famosissima onda!
A conti fatti S.E.N.S. contiene un insieme di illustrazioni di grande qualità, studiate nei minimi dettagli, che sanno legare perfettamente le pagine tra di loro, regalando al lettore questo gioco nel quale sarà un piacere immergersi.

... a volte invece nella quiete dopo la tempesta!


G: Di S.E.N.S. abbiamo letto l'edizione di Delcourt che si acquista facilmente dal sito dell'editore. Oltre al fumetto, o meglio all'opera grafica!, vi segnaliamo altri due prodotti: uno è il gioco in realtà virtuale e l'altro è il sito personale di Marc-Antoine Mathieu, costruito sulle sue ultime opere senza parole e molto, molto sperimentali. S.E.N.S. è un'opera consigliatissima a tutti, che non presenta nessuna barriera linguistica nonostante non ne esista ancora, purtroppo, un'edizione italiana. Consigliata a tutti quelli che amano perdersi nella riflessione interiore o come regalo per indurre queste riflessioni negli amici!
Buona lettura e buone speculazioni metafisiche!

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