Carlo Giuliani, il Ribelle di Genova - Il dovere della memoria
La copertina di Carlo Giuliani, il ribelle di Genova |
G: Settimana scorsa è arrivata, dalla Corte di Strasburgo, una condanna per tortura per i fatti del G8 di Genova del 2001, una condanna che riporta un po’ di senso della realtà in quei fatti vigliacchi di cui furono vittime molte persone a Genova e nei quali un manifestante venne ucciso dalle Forze dell'Ordine.
Quel G8 per le persone della mia età è stato e rimane una macchia nera nella memoria, un ricordo spaventoso per quelli che l’hanno vissuto e per i tanti che l’hanno studiato e approfondito negli anni successivi in cerca di spiegazioni e logica, perché i fatti di quei giorni sono stati quanto di più lontano esista dalla logica in un paese civile.
Siamo finiti allora a rileggere una struggente piccola parte della grande mole di materiale che dopo quei giorni venne prodotto, ed abbiamo ritrovato un bellissimo fumetto che da qualche anno avevamo dimenticato nella libreria: "Carlo Giuliani, il ribelle di Genova" di Francesco Barilli e Manuel De Carli, edito da Beccogiallo.
Giuliano Giuliani, il padre di Carlo. |
Il fumetto a volte sa farsi veicolo di grandi messaggi e questa ne è una buona prova, come del resto ne è buona prova gran parte della produzione di Beccogiallo.
Attraverso le testimonianze recitate dalla sorella, dalla madre e dal padre di Carlo, si ricostruiscono i retroscena di quei giorni e in particolare la vicenda di Carlo Giuliani e della sua morte. I dubbi e i dettagli mai chiariti, le accuse infamanti, e tutto quanto è stato messo in opera per non affrontare la realtà di un evento culminato in così tragico modo per colpa, è evidente, della malafede, della prepotenza e della violenza che dilagò attraverso le strade di Genova fino all’altrettanto triste epilogo della scuola Diaz. Colpa, colpe, che prima di questa condanna europea non si era mai nemmeno lontanamente voluto accertare.
Lo avrete capito questa non è una recensione come le altre, è un invito alla memoria per mezzo del fumetto, all’esercizio faticoso e doloroso della memoria, allo sforzo di far prevalere la giustizia sul sopruso, la verità sulla menzogna.
Avevamo deciso di soprassedere - sbagliando - e di lasciare queste riflessioni alle discussioni più serie di quotidiani e inchieste, ma le dichiarazioni di ieri da parte di un membro delle Forze dell'Ordine che partecipò all'irruzione nella Scuola Diaz ci hanno fatto cambiare idea. E' ancora troppo grande il numero di persone che non sa cosa accadde a Genova tra il 20 e il 21 luglio del 2001, e c'è ancora una serie di pregiudizi troppo lunga per poter chiudere gli occhi e voltarsi dall'altra parte. Leggere ancora oggi queste mezze verità abbozzate, questi insulti gratuiti, questo livore ed ancora una volta questa prepotenza dilagante ci ha fatto capire che, o meglio ci ha ricordato, che i sentimenti che hanno portato ai fatti drammatici del G8 non sono svaniti nel nulla, ma sono più o meno sopiti e nascosti, in attesa, purtroppo, di una nuova occasione per mostrarsi.
L'attimo terribile. |
Ecco che allora proporvi la lettura di questa tavole ci è sembrato un segnale importante: fermiamoci una mezz'ora, stacchiamoci dal frenetico commentare sui social per partito preso e proviamo per una secondo a ritornare a quei giorni. L'esercizio della memoria sarà doloroso, ma forse a quattordici anni di distanza qualcuno può aver maturato la calma per poter analizzare la situazione da un diverso punto di vista.
"Carlo Giuliani, il ribelle di Genova" si trova in formato cartaceo acquistabile qui, noi ne abbiamo anche una copia digitale che vi regaliamo, il fumetto è infatti distribuito con una licenza di copyleft, come tutte le opere edite da Beccogiallo, e quindi a questo link potete trovare la versione completa da scaricare e leggere sui vostri dispositivi preferiti. Per completare il quadro dei fatti vi segnaliamo anche un documentario che fece molto parlare di sé "La trappola - Genova 20-21 luglio 2001", anche questo rilasciato con una licenza di copyleft, anche questo liberamente scaricabile, e da cui vedrete il lavoro di Barilli e De Carli prende spunto.
Buona lettura!
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