Gea, il punto di rottura tra vecchio e nuovo

Gea, la protagonista e il micio Cagliostro
suo fedele compagno

G: Vogliamo cominciare questo blog con quello che per noi rappresenta un punto di rottura, una inversione di tendenza del mercato fumettistico italiano. Lo facciamo così, con un po' di maleducazione, senza presentazioni - ce ne sarà tempo e modo più avanti, ché in queste serate quasi invernali, diciamoci la verità, non abbiamo molto da fare... - e un po' in punta di piedi perché non siamo critici e non vogliamo diventarlo!

Il punto di rottura in questione - e giuro non è un pretesto per cominciare a scrivere su questo blog, ci crediamo davvero - è una miniserie che la casa editrice Bonelli pubblicò a partire dal 1999 per otto lunghi anni, tenendo sulle spine gli appassionati lettori: Gea di Luca Enoch.

Molti si staranno chiedendo come può la ragazzina bionda, gracilina e fotofobica protagonista degli albi aver portato tutto questo scompiglio nel panorama nostrano di disegnatori ed editori... è presto detto!

In primis la miniserie Gea rappresentò una novità in casa Bonelli. Dopo anni e anni passati a pubblicare le lunghe serie "regolari" Sergio Bonelli decise di scommettere su un prodotto totalmente diverso da quello al quale i suoi lettori erano abituati: una storia autoconclusiva che non si dilunga in centinaia di albi, ma che in 18 capitoli nasce, si sviluppa e termina. E per farlo si affidò alle matite di Enoch, fumettista che nel 1999 possiamo considerare come una novità nella casa Milanese - suoi alcuni album di Legs -.

Scelta saggia diremmo con il senno di poi!

Sprayliz, giusto per farci un'idea di cosa stiamo parlando
Enoch - che al tempo era conosciuto per un suo altro interessantissimo lavoro: "Sprayliz", oltre che per diversi premi - porta altre due grosse novità all'interno di Bonelli e di riflesso sul mercato del grande pubblico. - Qui un punto fermo, che piaccia o meno dobbiamo universalmente riconoscere che Bonelli è il fumetto italiano, per lo meno quello a più vasta diffusione -. La prima novità è l'introduzione di toni fantasy, genere che nel 1999 a Bonelli sicuramente mancava. La seconda e forse la più importante, è che Enoch porta con sè il suo modo particolare di fare fumetti. Un fumetto che è sì di fantasia, sicuramente favolistico, ma che non tralascia di allacciarsi a temi del quotidiano, rompendo in un qualche modo la tradizione bonelliana di mondi di carta realistici ma non "reali". E questo Enoch ce lo aveva mostrato già in Sprayliz, la giovane graffittara in perenne lotta contro i soprusi della polizia. Così come già nel precedente lavoro Enoch ci aveva mostrato la sua predilezione per le "differenze". Sprayliz è gay, così come L'Orca Assassina in Gea - nei prossimi interventi avremo modo di conoscere meglio tutti i personaggi della saga presentati da W. -, ma non solo, in Gea le differenze sono una delle parti fondamentali del fumetto, a partire dalla stessa protagonista, orfana, che conduce una vita decisamente fuori dal comune, passando per Leonardo ragazzo paraplegico a seguito di un incidente automobilistico, e tutta la trama nel complesso ruota attorno ad una questione di differenze, che sono poi, ci permettiamo di dire, spesso l'unica origine di una guerra.

Nei post successivi avremo modo di attraversare tutta la storia di Gea, dal primo all'ultimo albo, grazie anche alla preziosa collaborazione di due veri esperti: il misterioso W. si occuperà degli aspetti legati ai personaggi e alla storia, con un particolare occhio di riguardo ai rimandi e alle citazioni che in questo fumetto abbondano quasi ad ogni pagina, mentre la dolcissima e altrettanto misteriosa T., vera intenditrice di tavole e copertine, ci darà il suo punto di vista sul tratto, sui disegni e sulle magnifiche copertine di Enoch.

A presto.


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