Il sigillo di Lazzaro - Omaggio di Dampyr all'Aquila

La Copertina di "Il sigillo di Lazzaro" ambientato all'Aquila
Rieccoci dopo un mesetto di pausa a causa di alcune verifiche tecniche per una breve, brevissima incursione nell'attualità e nella cronaca di questo doloroso 6 aprile, doloroso perché ci ricorda quello di quattro anni fa quando la stupenda città dell'Aquila e molti comuni abruzzesi furono distrutti dal tanto tristemente famoso terremoto. Doloroso perché ci ricorda l'enorme costo in termini di vite umane che questo evento ha avuto. Doloroso perché una città e tanti luoghi magnifici sono scomparsi dalle mappe del nostro paese, e molto spesso anche dalla memoria della politica che su queste cose dovrebbe vigilare. Vogliamo allora partecipare anche noi, pur essendo meno bravi dei nostri colleghi giornalisti, al ricordo delle vittime di quella notte e alla speranza che presto, finalmente, quei luoghi vengano ricostruiti, questa volta con le adeguate misure antisismiche, e che la vita in Abruzzo torni come era prima di quella triste sequenza di eventi che cambiò il volto di una città.

Ma, occupandoci di fumetti, vogliamo partecipare non allontanandoci troppo dal nostro campo di appartenenza, e allora lo facciamo segnalando a quanti se lo fossero perso per un motivo o per l'altro una storia apparsa su Dampyr di febbraio di questo 2013 e intitolata "Il sigillo di Lazzaro", soggetto e sceneggiatura di Diego Cajelli, disegni di Fabrizio Russo, copertina di Enea Riboldi e lettering di Omar Tuis. La storia è ambientata proprio nel capoluogo abruzzese post terremoto e in particolare nella drammatica zona rossa che ancora oggi rimane come un immenso buco nero all'interno ella città. Lo stesso Cajelli lo fa notare e fa dire dai suoi personaggi con un piglio polemico che ancora oggi poco o nulla si è mosso sul versante della ricostruzione! Mentre molto sembra essersi mosso su quello della speculazione aggiungiamo noi!

Buona lettura e a presto, 



Nel salutarvi rivolgiamo il pensiero alle immagini che vedemmo alla televisione quella maledetta mattina di quattro anni fa, agli amici abruzzesi, alle loro famiglie e a chi non è più con noi…

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