Sacro Terrore - L'America Xenofoba secondo Miller

Il primo piano della statua della giustizia di Empire City...

W: Graffiante, ecco la prima cosa che ci è venuta in mente dopo aver letto questo albo di Miller... dopo averlo letto per la seconda volta, precisiamo, perchè dopo la prima lettura l'idea era di prendere il primo volo per gli States, cercare Miller e spaccargli un ginocchio... così, in amicizia... per la semplicità e la superficialità con cui ha trattato un argomento così complesso come quello del terrorismo islamico... ma, dopo un lungo respiro e una breve riflessione, ricordando anche quanto di buono Frank Miller ha fatto nella sua vita, da 300 a Sin City passando per Il ritorno del Cavaliere Oscuro, ci siamo convinti del fatto che Sacro terrore è prima di tutto un fumetto e che non deve essere un trattato filosofico sui rapporti tra i paesi occidentali e i paesi islamici. Rimane così lo stile di Miller portato al parossismo, estremizzato in tutti gli aspetti, con disegni che, come dicevamo in apertura, possiamo definire soltanto graffianti. L' uso smodato del nero interrotto raramente da brevissime pennellate di colore, crea l'effetto di una durezza simile ad un'acquaforte, una incisione. I disegni sembrerebbero abbozzati in fretta e furia, alternando tavole nelle quali non succede un bel niente a tavole in cui si scatena il finimondo. E questo finimondo è reso con una crudezza e un impatto grafico che ci proietta all'interno della scena, facendoci provare un senso estremo di spaesamento e angoscia decisamente vividi. 

La copertina dell'edizione Bao
Detto ciò, quello che abbiamo davanti non è certo il capolavoro di Miller! I fans affezionati non faranno fatica a distinguere tratti della storia che sembrano ispirati chiaramente a Il ritorno del Cavaliere Oscuro, e anche alcuni disegni, oltre che la caratterizzazione del protafonista non possono che rimandare al tanto osannato Batman che proprio Miller ha contribuito in maniera significativa a far rivivere con un nuovo splendore. Se proprio dobbiamo trovare una cosa per cui questo albo arriva ai massimi livelli, questa è la violenza innata e palese che permea tutti i lavori di Miller, tanto che a volte viene proprio da chiederselo: Miller ma che ti ha fatto l'umanità di male? é vero che il mondo e la razza umana sono immersi nella violenza... però ci sono anche altri sentimenti, no? 

Fatto sta che nel complesso il volume in edizione cartonata della Bao si legge in pochissimo tempo - salvo riletture, perchè magari come a noi capita di arrivare alla fine e di non essere sicuri di aver capito bene dove stia il senso... - e alcune trovate balzano all'occhio e si fanno apprezzare fin da subito. Le tavole più belle? Sicuramente il primo piano della statua della giustizia nella piovosa Empire City, e alla seconda lettura ci è piaciuta anche la doppia paginata bianca... non anticipiamo nulla, ma ha il suo senso, funziona.... 
Un uso assai raro del colore...
Miller fa di questa sua "provocazione" un'opera breve ma completa, che sembra abbozzata velocemente ma in verità è studiata nei minimi dettagli... insomma per tanti versi anche nella "confezione" dell'albo si ritrovano gli scontri tra elementi opposti che leggiamo nella storia. 

A onor del vero l'ultima parola la spendiamo per dire che Miller in Sacro Terrore compie soprattutto una feroce critica a chi non decide mai da che parte schierarsi, caratteristica che spesso vediamo in particolare nella classe politica dirigente. 

Consigliamo la lettura agli appassionati dell'autore americano per avere una visione d'insieme sulla sua opera, consci del fatto che molti si sentiranno offesi dalla crudezza con cui i fatti vengono esposti e raccontati!

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